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Uno studio del Fred Hutchinson Cancer Research Center, pubblicato su Nature Materials, ottiene risultati positivi riguardo all’utilizzo di nanoparticelle d’oro come vettori per il sistema di editing genetico CRISPR all’interno di cellule staminali ematopoietiche. Secondo gli autori, le tecnologie richieste dalle terapie geniche risultano inaccessibili a milioni di pazienti, e si è quindi reso necessario lo sviluppo di sistemi più semplici per il trasporto dei componenti essenziali per l’editing genetico. Le nanoparticelle sono state ingegnerizzate per superare facilmente la membrana cellulare, evitare gli organuli deputati ad eliminare materiale estraneo e quindi raggiungere il nucleo per permettere al sistema CRISPR di agire